A Natale, come ogni anno, Stanley mi aveva spedito a casa degli amici e dei collaboratori londinesi per consegnare i suoi regali. Quest’anno il pacco per Alexander Walker era particolarmente grande e pesante. Quando arrivai al suo appartamento, il portiere mi disse che Alex era in vacanza in Svizzera e io avvisai Stanley del mancato recapito. Quando qualche giorno dopo ritentai la consegna, trovai Alex molto seccato.
«Lo sai che cosa ha fatto Stanley?» esordì senza che io proferissi parola. «Mi ha cercato mentre ero in vacanza in Svizzera. Ha chiamato tutti gli alberghi finché non mi ha trovato e mi ha tenuto al telefono un’eternità per farmi fare un lavoro per Shining. Glielo avevi detto tu che ero in Svizzera?»
«Be’, Alex… sì, ma non pensavo…»
«In vacanza, capisci? Non ha rispetto nemmeno per le vacanze di Natale!»
Non osai replicare. Io le vacanze di Natale non le facevo più dal 1970. Buttai lì un’espressione un po’ imbarazzata che voleva suggerire un pensiero come «Lo-sai-come-è-fatto-Stanley» per fargli sbollire la rabbia. Alex prese il regalo e si congedò.
Il tentativo di Stanley arrivò comunque in porto se, qualche settimana dopo, Alex accettò di aiutare Stanley con la creazione di un volume di ritagli con articoli di giornale da quotidiani del Colorado, sfruttando le sue competenze da giornalista per comporre una serie di articoli che descrivessero l’oscuro passato dell’Overlook Hotel, fatto di incidenti inspiegabili, suicidi imprevisti e criminali in fuga. Stanley consegnò ad Alex cinquant’anni di prime pagine del Denver Post e del Rocky Mountains News su microfilm 35mm. Gli consegnò anche il visore, grande come un frigorifero, che Alex dovette penare non poco per sistemare nel suo appartamento. Alla fine, dopo sei settimane passate a scrivere titoli di finte notizie sullo stile dei due quotidiani di inizio secolo, il lavoro era concluso, ma poi la sequenza in cui Jack doveva sfogliare questi articoli non fu mai utilizzata. Lavorare con Stanley voleva dire anche questo.