Una foto scattata da Martin Hunter nei nostri sopralluoghi alla fabbrica di Beckton, scelta da Stanley come location per la città di Hue in Vietnam.
Intorno alla fabbrica l’aria era gelida, incredibilmente più fredda di Childwickbury: senza il riparo della città e con davanti solo un’ansa del Tamigi, il vento colpiva violentemente gli edifici semidemoliti, fischiando tra i buchi nel cemento. Il terreno era coperto di neve ghiacciata che crepitava sotto i nostri stivali.
Per quasi un mese, ogni mattina andavamo a Beckton con il nostro carico di rullini, sandwich e giacconi. Martin doveva fotografare tutto: dagli edifici ai muri di cinta, dalle rocce biancastre ai ferri arrugginiti che spuntavano dal terreno. Mi dava indicazioni su dove posizionarmi nell’inquadratura mentre tenevo in mano un’asta graduata di due metri con cui avrebbe calcolato l’altezza degli edifici una volta sviluppata la foto. Lui scattava tutto intorno, per far vedere a Stanley i confini dell’area e i palazzi moderni della periferia di Londra che facevano capolino da certi punti dell’orizzonte, e io camminavo da una costruzione all’altra lasciandomi scorrere dietro il metro flessibile per misurare le distanze. Poi urlavo a Martin le misure da registrare su un taccuino. Doveva disegnare la piantina dell’intero complesso perché Stanley, infatti, non era riuscito a ottenerla dall’azienda.